Carceri ad alta tensione

Manifestazione dei lavoratori del settore penitenziario al carcere di Canton Mombello (Brescia) dopo una rivolta di alcuni detenuti. Gli addetti raccontano una storia che in Italia si ripete spesso: enorme sovraffollamento delle celle, organici lontani dalle necessità e mancate assunzioni di personale specializzato. Pesanti condizioni di lavoro e pesanti condizioni di vita per chi sta scontando una pena

Carceri ad alta tensione. Manifestazione dei lavoratori del settore penitenziario al carcere di Canton Mombello (Brescia)

 

E’ allarme sociale nelle carceri lombarde, troppe le strutture non in regola. Il sovraffollamento e la carenza di organico sono diventati la norma. è di venerdì l’ultima rivolta nel carcere di Canton Mombello a Brescia dove un gruppo di detenuti ha dato fuoco ai materassi facendo scattare l’allarme a livello regionale.

Il carcere bresciano è storicamente alle prese con il problema del sovraffollamento, oggi ci sono 339 persone a fronte di una capienza di 182, mentre mancano in organico ben 40 agenti di polizia penitenziaria. Carenze anche tra gli amministrativi: presenti in 13 contro i 29 previsti e tra gli educatori dove ne mancano 3 sui 6 che dovrebbero essere in organico.

Una situazione non più tollerabile a cui i sindacati chiedono di porre rimedio al più presto prima che i disordini, gli incendi e le minacce agli agenti sfocino in una situazione non più gestibile.

A peggiorare la situazione è ormai la presenza sempre più rilevante nelle carceri lombarde di soggetti psichiatrici che gli agenti si trovano a dover gestire da soli senza avere né le competenze né gli strumenti necessari

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