n futuro incerto per le costruzioni. Per il 2023 si stima una crescita del comparto 4% a fine anno, anche l’occupazione è aumentata ma pesano inflazione e azzeramento degli incentivi
Una filiera forte, quella delle costruzioni, in crescita, nonostante l’inflazione, e in grado di sostenere il PIL del Paese. È questa la fotografia del settore emersa dal Rapporto di Federcostruzioni, presentato al Saie di bari
I numeri del 2022, parlano chiaro: il comparto ha raggiunto un valore totale della produzione di circa 600 miliardi di euro, con un aumento del 19,6% rispetto all’anno precedente, decisivo l’impatto dei bonus fiscali e del PNRR che punta su questo settore con 108 miliardi di euro, di cui 10 in Lombardia.
Buone notizie anche sul fronte occupazione: con più di 3 milioni di unità a fine 2022, +9% rispetto al 2021, percentuale che sale a 11 nella nostra regione
Secondo il Ministero dell’economia oltre la metà della crescita del Pil italiano è attribuibile all’edilizia e alla sua lunga filiera produttiva.
Ma quali sono le prospettive di questo comparto per il futuro?
Le scelte fatte dal governo sui tagli ai bonus edilizi preoccupano realtà datoriali e sindacati che chiedono delle norme che permettano una fase di transizione per tenere aperti i cantieri e non far pagare le conseguenze maggiori ai lavoratori
Un ruolo importante, propongono ancora i sindacati, potrebbe averlo anche una campagna di investimenti per il recupero del patrimonio immobiliare pubblico, in particolare le case popolari, col duplice effetto di portare lavoro nel settore e arginare il problema della casa.
Secondo Federcostruzioni, il bilancio a fine anno sarà comunque ancora positivo, con una crescita del +4%. Tuttavia, sul futuro della filiera ci sono alcune ombre come inflazione, aumento dei costi dell’energia, instabilità geopolitica, il taglio del Superbonus e 30 miliardi di crediti incagliati per quasi 95mila interventi a rischio che rendono difficile fare previsioni
La fiera delle costruzioni è stata anche l’occasione per parlare di sicurezza nei cantieri perché i numeri degli infortuni e delle vittime sono in continuo aumento:19.000 gli incidenti nei primi sei mesi dell’anno di cui 58 mortali.