Lavoratori Alitalia sul filo del rasoio

Nuova manifestazione unitaria dei lavoratori della compagnia aerea a distanza di pochi giorni dopo la comunicazione dai commissari di un rinvio degli stipendi. Dopo la protesta la notizia dello sblocco delle risorse ma i problemi sono ancora tutti lì, tra INPS che tarda di mesi i pagamenti e piani che puntano a una società in miniatura

 

Dopo pochi giorni i lavoratori di Alitalia e Cityliner si sono trovati ancora una volta a manifestare, a Milano come ovvio il punto di raduno è stato Linate, dove si è ripetuta la protesta.

La reazione è stata immediata dopo che è arrivata una “fredda comunicazione” da Alitalia che avvertiva i lavoratori che lo stipendio di marzo sarebbe arrivato molto tardi. E mentre a Roma i loro colleghi hanno protestato davanti al Mise qualche ora dopo è arrivato un aggiornamento, è stato annunciato che i fondi ci sono.

Ma i guai di Alitalia sono tutti lì. La CIGS e l’integrazione del Fondo Solidarietà che arrivano mesi in ritardo, prospettive che raccontano della follia di un rilancio di Alitalia ridotta a “bonsai”, come ripetono i lavoratori che parlano di “lobbies europee”. Che avvertono: in questo modo lo Stato spenderà altri soldi a vuoto perché una compagnia ridotta all’osso non ha futuro per rimanere sul mercato.

Eppure, fanno notare, i lavoratori chiamati a prestare la loro opera non si sono mai tirati indietro, garantendo un servizio importantissimo come la consegna dei vaccini, il recupero di Italiani rimasti lontani da casa per la pandemia o ancora i viaggi per malati che devono spostarsi per potere continuare le cure.

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