Oggi sono in piazza a protestare, regole Covid permettendo, proprio nel giorno della vigilia di Natale. Niente di strano, sono abituati a lavorare quando tutti fanno festa e quindi è quasi normale dovere scioperare proprio alla vigilia del giorno festivo più famoso dell’anno. Del resto, anche a volere, le condizioni di chi lavora nel settore non permettono certo di essere allegri.
A esempio Daniela Scafati, delegata RSA UilTuCS Lombardia, è una addetta alla vigilanza in un settore che si penserebbe solo maschile, ma dove una persona che lavora in questo campo da 5 anni è costretta a guadagnare poco più di 1.000 euro lordi al mese. “Non ho ancora figli anche per la situazione economica”.
Intervista a Daniela Scafati
Sconsolato a sua volta Eugenio Migliore, anche lui RSa UilTuCS Lombardia, che ricorda di lavorare nel settore da 26 anni ma come negli ultimi tempi c’è stato un vero tracollo delle condizioni in cui operano gli addetti. “Una volta il salario consentiva un minimo di dignità – spiega – E nel tempo la nostra formazione porta sempre più maggiori responsabilità mai riconosciute”.