Milano, la città che ha perso casa

Nell’ultima classifica di Immobiliare.it dei 10 quartieri più costosi d’Italia la città di Milano occupa qualcosa come 8 posizioni, le altre due rimangono a Roma. Per il Bosco Verticale, ammirato in tutto il mondo, si entra nella leggenda, si parla di prezzi tra 12 e 15 mila euro al metro quadro. Eppure ad appena 3 fermate di metropolitana la città cambia il suo volto…

Milano, la città che ha perso casa. Viaggio nella periferia di Niguarda., ad appena 2.800 metri dal Bosco Verticale si apre un mondo parallelo lontanissimo

Nell’ultima classifica di Immobiliare.it dei 10 quartieri più costosi d’Italia la città di Milano occupa qualcosa come 8 posizioni, le altre due rimangono a Roma. Al top italiano il centro di Milano, con una media di oltre 9300 euro al metro quadro, poi Garibaldi Moscova con 8.500 euro al metro quadro. Per il Bosco Verticale, ammirato in tutto il mondo, si entra nella leggenda, si parla di prezzi tra 12 e 15 mila euro al metro quadro, senza dimenticare i 1.500 euro al mese solo di condominio. Eppure ad appena 3 fermate di metropolitana la città cambia il suo volto…

Tra Niguarda e Prato Centenaro sfilano piazzette abbandonate, negozi chiusi da decenni, il mercato comunale che non esiste, la bellissima piscina smantellata. Tutti servizi che contribuivano a dare vita al quartiere. Anche un vecchio circolo che gli abitanti chiedevano di riaprire da volontari è rimasto lettera morta

Quindi il circolo ricreativo abbandonato con le finestre sfondate ha il riscaldamento accesso che regala calore all’aria aperta.  E invece intere famiglie hanno passato l’inverno con i radiatori guasti e si sono arrangiati. La manutenzione delle case popolari di MM e Aler nel quartiere è spaventosa

Le case popolari non solo spesso sono ridotte male ma scarseggiano, da decenni non se ne fanno di nuove. E così anni fa è nato il fenomeno dell’occupazione per necessità, spesso donne sole con figli che lavorano in mansioni traballanti. Il Comune di Milano vanta di avere ridotto in 9 anni da 1740 a soli 567 gli alloggi di sua competenza occupati abusivamente,. Dice anche che le persone in seria difficoltà che occupano non sono state toccate. Eppure al Niguarda proprio le occupanti di case popolari comunali raccontano altro. 

Non solo, a Milano e in Lombardia la casa popolare è un miraggio, tra graduatorie che non si sbloccano e tanti problemi… 

C’è il rischio di tornare a colpire situazioni di grande difficoltà personale che nulla c’entrano con le occupazioni criminali… 

Le due cose più incredibili. La prima è che c’è una marea di case popolari regionali e comunali vuote. E lo sono perché si tratta di locali troppo piccoli per famiglie che sono in cima alla graduatorie. Ma sono anche quelle piccole abitazioni che il Comune sta sgomberando

Avete fatto due conti? La signora che ha vinto la causa dopo la denuncia del Comune per occupazione abusiva riuscirebbe a pagare 1/2 metro quadrato del Bosco Verticale dopo un anno intero di lavoro. I prezzi in città salgono in modo europeo ma i salari sono spesso italiani. Per dire un dato, l’Osservatorio del lavoro della città metropolitana spiega che il 28% dei nuovi avviamenti al lavoro riguarda contratti sotto i 4 giorni e le piccole e medie imprese hanno un impatto minore rispetto al passato. E allora? Andreas Kipar, uno dei più importanti architetti ambientali europei e grande conoscitore della rigenerazione urbana ha una sua idea… 

Quindi potenziare la città con mezzi veloci ed efficienti permetterebbe di trovare casa anche fuori Milano a prezzi più giusti. Ma attenzione, non è un modo per nascondere il problema, anzi… 

Anche per Kipar il lavoro rimane la chiave per una città dove vivere in modo dignitoso… 

Salari deboli una politica delle case popolari azzerata da decenni sono stati una combinazione micidiale, non solo a Milano…

E così Kipar lancia un appello alla città, che non può farcela da sola. Mentre il sindacato ha chiesto da tempo un incontro con il Governo

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