Si apprende dalla stampa dell’apertura di 4 ambulatori di quartiere nelle periferie di Milano. Sicuramente una buona notizia che dà ragione a chi, come noi, ha sempre sostenuto la necessità di attivare presidi socio sanitari sparsi nel territorio e ha fatto tante battaglie per potenziare la sanità territoriale, come nel caso di via Masaniello a Baggio.
Però è una goccia nel mare e, per come è stata presentata, non basta: occorre un piano organico per Milano e non interventi spot.
I servizi territoriali di cui c’è necessità devono comprendere edifici che ospitano una gamma di servizi completa e in grado di rispondere alle necessità della popolazione: dagli studi dei medici di base, alla prevenzione, alla specialistica, ai consultori….. Questa è la nostra proposta, che è ancora più attuale vista la situazione a dir poco sconcertante che stanno vivendo i cittadini milanesi.
I vaccini antinfluenzali sono una chimera per tanti, troppi, milanesi che rientrano nelle categorie che ne avrebbero diritto e che si sentono rispondere di ripassare più avanti, perché a oggi i vaccini non ci sono per tutti, altro che “in modo rapido e fluente” come è stato scritto. I tamponi sono diventati un terreno dove è difficile orientarsi e, alla fine, diventa più semplice rivolgersi al privato, con buona pace del servizio pubblico universalistico.
Un mese fa avremmo dovuto avere l’incontro con ATS per discutere di questi temi. L’incontro è stato rimandato. Peccato, perché ci piacerebbe avere chiarimenti e risposte a tutte queste domande e, magari, anche ad altre che nel frattempo i cittadini ci hanno posto.