Oltre la crisi. Il settore del tasporto merci, dopo la pandemia ha conosciuto una grandissima impennata. E’ urgente ripensare impostando una sostenibilità ambientale e sociale per i lavoratori
La pandemia ha avuto effetti significativi, alcuni molto negativi, altri positivi: pensiamo agli aeroporti, chiusi o deserti per quanto riguarda il trasporto di passeggeri, al trasporto pubblico sia su gomma che su ferro fortemente ridimensionato sia dalle limitazioni che dal timore diffuso tra le persone nell’utilizzo del mezzo pubblico, una situazione in graduale miglioramento ma ancora stabilizzata
Ciò che non ha avuto flessioni, anzi si è incrementato è il trasporto delle merci, lo sviluppo dell’e-commerce, già in crescita nel periodo pre-pandemia, pur rimanendo sotto la media europea, ha registrato valori assoluti importanti, segnando un incremento del 78% nel biennio nel nostro Paese.
Si deve pensare ad una azione coordinata che possa costruire nodi di interscambio funzionali ed allo stesso tempo preveda l’utilizzo di mezzi meno impattanti, valorizzando il trasporto su ferro che sappiamo essere una delle modalità più “green”, ma allo stesso tempo ragionare sul cosiddetto “ultimo miglio”.