Alla Casa delle Donne di Desio un incontro e un appello di Cgil, Cisl e Uil Monza e Brianza: bisogna sottrarsi alla cultura patriarcale e uscire dal silenzio per creare una nuova stagione per la parità di diritti della donna e dell’uomo e dire basta alla brutalità maschile.
Speravamo che il conteggio delle vittime di femminicidio si fermasse, e invece Giulia Cecchetin, la ragazza di Padova uccisa dall’ex fidanzato, è la 102esima donna dall’inizio dell’anno a cui la vita è stata tolta da chi diceva di amarla.
Sono tante le voci che si stanno alzando per dire basta, e per una volta, questa voce arriva da un gruppo di uomini. I coordinatori sindacali territoriali di Monza e Brianza della Cgil, Cisl e Uil che insieme a Libera, Anpi e l’associazione È possibile, hanno preparato un manifesto e si sono trovati davanti alla Casa delle donne di Desio per urlare il loro no.
La violenza fisica è quella che fa più scalpore, la più evidente, ma esistono violenze più subdole, che con costanza portano nel tempo all’annientamento della donna. La violenza psicologica e quella economica.
L’atra faccia del dramma del maltrattamento in famiglia sono le migliaia di minori costretti ad assistere a continue violenze che segneranno la loro vita per sempre. bambini che hanno bisogno di essere seguiti per riprendersi da quei trami se non si vuole che agiscano con la stessa violenza dei loro padri o la stessa sottomissione delle madri. Anche questo fa parte dei costi sociali legati alla violenza sulle donne che in Italia ammontano a quasi 17 miliardi di euro, 366 a livello europeo.