Lavoratrici delle mense sul filo del rasoio

Salari molto bassi, part time involontari ed effetti del Covid molto pesanti per il comparto delle mense aziendali. Mentre tutti gli ammortizzatori sociali sono scaduti e a fine mese arriverà lo sblocco dei licenziamenti. Una situazione durissima che ha spinto a lanciare un presidio davanti alla prefettura di Milano per chiedere attenzione e soluzioni, che sono possibili

Lavoratrici delle mense aziendali in presidio il 20 ottobre davanti alla Prefettura di Milano, una situazione impossibile in tutto il settore

Salari molto bassi, part time involontari ed effetti del Covid molto pesanti per il comparto delle mense aziendali.  Mentre tutti gli ammortizzatori sociali sono scaduti e a fine mese arriverà lo sblocco dei licenziamenti. Una situazione durissima che ha spinto a lanciare un presidio il 20 ottobre davanti alla prefettura di Milano per chiedere attenzione e soluzioni, che sono possibili.

Intervista a Michele Tamburelli, segretario generale UILTuCS Lombardia, che racconta come un intero settore non possa essere lasciato a suo destino, perché dietro ci sono storie di donne costrette a vivere sul filo del rasoio. 

Ci sono 20mila addetti (5mila solo a Milano) che pagano in negativo anche l’uso massiccio dello smart working dei committenti, gli uffici sono spesso deserti e il lavoro è crollato e diventa ormai vitale per tutte queste lavoratrici (l’80% sono donne) trovare una soluzione urgente. 

 

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