Non è una città per lavoratori

Dal primo ottobre le regole per l’accesso in auto a Milano diventano più stringenti per accedere nella cosiddetta Area B. La stime parlano di quasi mezzo milione di auto che verranno di fatto bloccate ma il Comune e il Sindaco si sono dimenticati per strada i lavoratori che non possono permettersi un’aiuto uova e devono entrare in città per servizi fondamentali ma spesso in orari inaccessibili

Non è una città per lavoratori. Dal primo ottobre le regole per l’accesso in auto a Milano diventano più stringenti ma il Comune si è dimenticato per strada i lavoratori che devono accedere alla città per garantire servizi essenziali in orari inaccessibili

Dal primo ottobre le regole per l’accesso in auto a Milano diventano più stringenti per accedere nella cosiddetta Area B. La stime parlano di quasi mezzo milione di auto che verranno di fatto bloccate ma il Comune e il Sindaco si sono dimenticati per strada i lavoratori che non possono permettersi un’aiuto uova e devono entrare in città per servizi fondamentali ma spesso in orari inaccessibili

Forse bisognerebbe iniziare da una norma inserita nel nuovo codice della strada che sembra fatta apposta per Milano. Che recita: Zona a traffico limitato di buon senso”. “Stop a eccessive limitazioni dannose e poco chiare. Ai sindaci il compito di proporre soluzioni equilibrate che tutelino ambiente, libertà di circolazione e lavoro”.

Lavoro appunto, ma ci sono categorie di lavoratori milanesi che dal 2 ottobre – con l’inizio delle nuove restrizioni su area A e area C -, non riusciranno più a garantire la loro presenza perché l’unico modo per recarsi al lavoro è la propria auto. Magari proprio un diesel euro 4 o 5 o un benzina euro 2 che il sindaco meneghino ha deciso di bloccare concedendo solo 5 accessi per i non residenti a Milano e 25 per i residenti. 

Un esempio? A chiedere una deroga sono i lavoratori ATM (paradosso) come gli operatori e i sanitari che lavorano su turni 24 ore al giorno 7 giorni su 7 festivi compresi in ospedale. Quella categoria tanto applaudita durante la pandemia di cui oggi l’amministrazione sembra essersi dimenticata. La più grande ZTL d’Europa, come il Comune ama ripetere, si è dimenticata di loro e di tanti altri lavoratori. 

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