STM, una battaglia di civiltà

Azione coraggiosa degli 80 carrellisti del colosso dei microchip ad Agrate: uno stop per dire basta ai contratti da somministrati ormai da 8 anni, una vita in bilico tra diritti solo formali, paura di ammalarsi. E mentre l’azienda assume a pieno ritmo a loro è negato addirittura la possibilità di presentare il curriculum

STM, una battaglia di civiltà e di diritti. Azione coraggiosa degli 80 carrellisti del colosso dei microchip ad Agrate: uno stop per dire basta ai contratti da somministrati ormai da 8 anni

Ora, che lo slogan assunzioni venga gridato fuori dalla sede di una società che sta facendo miliardi di utili e che continua ad assumere, allora qualcosa non torna. Alla STMicroelectronics le cose funzionano così. I suoi microchip sono richiesti ovunque, la società non conosce crisi ma ci sono una ottantina di dipendenti che corrono come i matti dalla mattina alla sera per trasportare i materiali per produrre i microchip ma sono da 8 anni nel limbo dei somministrati. E così è nato il loro sciopero del 27 settembre 

Avete capito bene. Sei da 8 anni in azienda precario e ti dicono che non puoi neanche provare a candidarti se si libera un posto. Del resto ST liquida gli 80 carrellisti come già assunti a tempo indeterminato. Da chi? Ma ovvio, dall’agenzia Adecco e con un trattamento che non ha niente a che fare con una persona assunta con un vero contratto a tempo indeterminato. Ma sono e rimangono precari, senza tanti giri di parole

 E guai se l’azienda dalla sera alla mattina non ti reputa più utile o perfettamente in forma per faticare. Ti possono mettere fuori senza preavviso…  

Il manipolo di precari quindi è destinato quindi ai lavori più pesanti e l’azienda miliardaria pensa bene di risparmiare su eventuali problemi fisici dei carrellisti. Ma quanto è duro questo lavoro in ST a spingere carrelli  tutto il giorno con qualsiasi situazione climatica?

E poi il capolavoro. Se sei carrellata, precario, esposto alle intemperie ma lavori in ST da anni e pensi di conoscere ormai l’azienda scopri che il tuo lavoro è senza uscita

Ricapitolando: in ST ad Agrate Brianza ci sono una ottantina di lavoratori impiegati in un reparto usurante, inquadrati in modo precario per potersene disfare se la loro salute peggiora, che sono esclusi a priori da qualsiasi possibilità di migliorare la loro posizione.  Sapete quanti lavoratori ci sono in tutto lo stabilimento? 5mila dipendenti. Stiamo parlando di 80 persone da assorbire dopo che da anni hanno dato prova di dedizione. Sembra proprio che i manager amino provare a giocare con la vita delle persone, con bona pace di tanti slogan aziendali

A proposito, e gli altri sindacati? Spariti, CGIL e CISL vanno per la loro strada, i precari non sono in classifica nella lista delle persone da tutelare mentre gli 80 precari hanno avuto il coraggio di scioperare, nonostante la loro posizione traballante…

leave a reply