Chimica di un licenziamento

Fabiola De Pirro, delegata UilTec alla Boehringer Ingelheim di Milano e dipendente da oltre 20 anni dell’azienda farmaceutica, è stata licenziata in scia a una strana storia riportata da il quotidiano Il Giorno. La vicenda prende le mosse da una semplice richiesta di chiarimento sulla propria posizione di iscritta al fondo complementare Fonchim e sfocia in un imprevedibile addebito di tentata frode. “Una accusa strumentale a causa del mio impegno”, ribatte una incredula lavoratrice

La storia riportata questa mattina da il quotidiano Il Giorno sfiora l’incredibile. Fabiola De Pirro, una informatrice scientifica del farmaco e delegata sindacale UilTec alla Boehringer Ingelheim di Milano, un bel giorno ha bisogno di chiedere un anticipo del suo Trattamento di Fine Rapporto. Ed entra in un tunnel che non avrebbe mai immaginato.

In un primo momento nulla di strano – racconta il quotidiano -, se non il fatto che, pur essendo assunta da ben 20 anni, nell’azienda farmaceutica la sua adesione al fondo complementare (il Fonchim) risulta solo dal 2010. In azienda la invitano a cercare qualche documento precedente a casa sua. Fabiola trova tra le sue carte qualcosa, la invia e firma senza saperlo il suo licenziamento in tronco. Già, perché proprio dalla azienda le dicono che il documento che ha inviato sarebbe stato manomesso per risultare iscritta prima.

Chi è stato? Per la Boehringer Ingelheim non ci sono dubbi: è stata lei. Nel giro di pochissimo è pronta la sua lettera di licenziamento che la mette alla porta dopo oltre 20 anni di lavoro nella casa farmaceutica che conta 600 dipendenti tra 380 interni e altri 220 informatori scientifici esterni. “Un licenziamento inaspettato e pretestuoso”, racconta sconcertata la delegata UilTec.

Il video  racconto di Fabiola De Pirro nella intervista di Andrea Gianni, giornalista de Il Giorno in esclusiva per Sindacato Tv

Un precedente poco tempo fa

Fabiola racconta che già qualche mese fa le arrivata un’altra contestazione disciplinare, in quanto non avrebbe implementato in modo adeguato i nuovi sistemi per contattare i medici in remoto. “Ma a giugno siamo tornati a incontrarli di persona e allora ho posto la questione: possiamo dare vita a un sistema che tenga conto delle richieste del cliente?”.
Il guaio è che anche i rapporti sindacali in generale con l’azienda sono negativi. “C’è una certa reticenza a volere condividere scelte con il sindacato”, tanto più in una fase di forte trasformazione dei sistemi di lavoro durante la fase Covid che necessiterebbero di una definizione più chiara quando si lavora in remoto.  “Non capiamo più quando inizia e quando finisce la giornata di lavoro”.

La reazione della UilTec

“Abbiamo reagito con determinazione e fermezza – spiega Fabio Pennati, segretario generale della UilTec Lombardia. Che poi aggiunge – “non abbiamo accettato il principio per il quale s possa calpestare dignità della lavoratrice nonché delegata per una questione assolutamente infondata. Abbiamo dichiarato 4 ore di sciopero tenute mercoledì scorso, di sicuro impugneremo il licenziamento stiamo parlando con i legali e siamo fiduciosi che la verità possa essere ripristinata ancorché dovremo aspettare il responso dei giudici. Andremo avanti fino in fondo”.

Il video del commento di Fabio Pennati nella intervista di Andrea Gianni, giornalista de Il Giorno in esclusiva per Sindacato Tv

 

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