CNH-IVECO Brescia: preoccupazione per la trattativa sulla cessione

Confermata da Fca la trattativa con un potenziale compratore cinese, operazione che toccherebbe a 3.400 lavoratori tra Brescia e Suzzara. Mario Bailo Segretario Generale UIL Brescia: “Per noi importante capire cosa accadrà. Già stato chiesto un incontro al ministero. Il governo deve fare la propria parte e dare garanzie perché non si trasformi in una svendita”

 

Iveco è da sempre un marchio che attira l’attenzione europea e mondiale e rappresenta un brand  appetibile. Per Brescia rappresenta la storia  industriale. Già prima dell’estate sindacati e proprietà avevano sottoscritto un accordo in cui FCA si impegnava a mantenere gli investimenti sul comparto elettrico e specificatamente sui mezzi realizzati a Brescia. Ora la priorità (e anche la preoccupazione di sindacati e lavoratori ndr) verso quella direzione è capire cosa accadrà. Nell’incontro con i sindacati del 7 gennaio CNH non si è più di tanto sbilanciata se non confermando una interlocuzione con un gruppo cinese. Si tratta di primi passi che devono ancora essere tutti definiti sia dal punto di vista economico che dal punto di vista industriale. I Sindacati hanno ribadito in ogni caso che l’accordo estivo resta il punto di partenza con il mantenimento dello stabilimento a Brescia e degli investimenti previsti con l’obiettivo di  mantenere l’occupazione specialmente in un momento particolarmente drammatico come questo.

 

 

Alla nuova proprietà il il sindacato chiederà garanzie perché effettivamente resti e produca in Italia e non si trasformi con un com’è successo con il caso Ilva a Taranto, come sottolinea il segretario Generale Uil Brescia Mario Bailo

“Abbiamo già stato chiesto un incontro al ministero. E’ evidente che il patrimonio industriale italiano deve essere un patrimonio di tutti. In questo caso viene coinvolta Brescia ma domani può essere al centro dell’attenzione un’altra in un’altra città. Deve essere il Governo in primis a salvaguardare società importanti e irrinunciabili per il paese. Al contrario svendendo o regalando pezzi industriali e consentendo una  delocalizzazione sfrenata finiremo sempre più per perdere  le nostre eccellenze. Davanti a quello che si prospetta con la cessione di Iveco chiediamo con forza al Governo di fare la propria parte e dare delle garanzie. Non vogliamo che l’esperienza Ilva si ripeta di nuovo”. 

 

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