Un piccolo esercito di 5/6mila persone che tutti i giorni escono con il loro mezzo (bici, moto, auto) per consegnare cibo appena cucinato a chi preferisce mangiare a casa. Secondo Vincenzo Cesare, segretario UIL Milano e Lombardia, è un esercito che deve trovare una attenzione specifica. E – sottolinea – per inquadrare il settore sarebbe il caso di coinvolgere anche gli esercenti che producono i pasti da consegnare, “Nessuno si è mai preso la briga di interrogarli”, anche perché di mezzo c’è il delicato tema della sicurezza alimentare.
La prima parte dell’intervista a Vincenzo Cesare, segretario Uil Milano e Lombardia
Ma il tema, come ovvio, è anche un altro. Nell’ultimo scorcio del 2020 è stato siglato il primo contratto nazionale di lavoro del settore dei rider del food delivery tra UGL e Assodelivery (che riunisce quasi tutti i big player del settore). Un contratto respinto fermamente da Cgil, Cisl e Uil per una serie di motivi, a cominciare dal fatto che l’accordo prevede di mantenere il precariato dei lavoratori, mentre i tribunali in alcune sentenze ormai hanno stabilito che si tratta di una autonomia fittizia, i lavoratori sono da considerare come dipendenti.
La seconda parte dell’intervista a Vincenzo Cesare, segretario Uil Milano e Lombardia
I risultati pratici dell’accordo Ugl/Assodelivery fortemente criticato sono raccontati da un rider milanese in questa intervista….